Piano di Caratterizzazione per ANAS

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREE DI PERTINENZA ANAS S.P.A., SIN BUSSI SUL TIRINO (PE)

LUOGO: SIN BUSSI SUL TIRINO (PE)

DATA : 2017

COMMITTENTE: ANAS SpA

Inquadramento territoriale e paesaggistico del sito

ambiente ha redatto il PdC ambientale (suolo e falda) per aree e tratti stradali di proprietà Anas S.p.A. ubicate all’interno del SIN di Bussi sul Tirino, al confine tra il parco nazionale Gran Sasso ed il parco nazionale Maiella Morrone, in una posizione estremamente critica dove si concentra circa un terzo di tutte le acque dell’Abruzzo, con scorrimento sia superficiale (Fiumi Pescara e Tirino, suo affluente) che sotterraneo.

Descrizione sintetica della attività

L’attività è stata svolta a partire da una ricognizione in campo (con report fotografico e rilievo topografico), per una ricostruzione generale del contesto delle aree e dei tratti stradali, e la raccolta di dati pregressi utili alla definizione del Modello concettuale Preliminare di sito secondo l’approccio metodologico RBCA. Sono stati definiti gli utilizzi pregressi e gli attuali delle superfici mediante ricostruzione storica delle informazioni. Si sono raccolte anche informazioni di tipo geomorfologico, geologico, idrografico, sismico, idrogeologico e urbanistico.

Parte di inquadramento territoriale
La ricostruzione del quadro generale ha permesso di definire uno schema di massima con possibili sorgenti di contaminazione, percorsi e bersagli, necessari per la pianificazione dei punti di indagine e la definizione dei set analitici oltre che le caratteristiche costruttive dei piezometri per il monitoraggio della falda (Piano di investigazione iniziale).La ricostruzione fotografica storica ha coperto un periodo compreso tra il 1945 e il 2012.

 

 Sorgenti di contaminazione

Sorgenti primarie assenti (ad eccezione dell’eventuale presenza di rifiuti interrati) infatti:

  • le aree in oggetto sono rappresentate da piccole particelle catastali incolte, dove, sia in passato sia allo stato attuale non è stata svolta alcuna attività produttiva;
  • non è risultato l’accadimento di eventi accidentali pregressi (come eventuali sversamenti, rotture di serbatoi o tubature etc.) tale da causare una potenziale contaminazione delle matrici ambientali (eventualità da confermare mediante successiva indagine).

Fonti di contaminazione secondarie si sarebbero invece potute individuare nelle matrici ambientali potenzialmente contaminate quali suolo, sottosuolo e acque sotterranee, strettamente collegate alle attività industriali svolte all’interno del SIN fino dalla prima metà del ‘900.

Si ricorda, infatti, che le acque sotterranee del SIN erano caratterizzate dalla presenza acclarata, in concentrazioni superiori ai limiti normativi, di diversi contaminati legati principalmente alle attività industriale come ad esempio solventi clorurati o alogenati appartenenti alla famiglia dei DNAPL’s e altri composti quali Benzene, idrocarburi o lo stesso Cloruro di Vinile derivante dal decadimento degli stessi composti clorurati.

In riferimento ai terreni, invece, considerando la stretta vicinanza alla sede autostradale, sulla parte più superficiale degli stessi si sarebbe potuta rinvenire una potenziale contaminazione legata alle ricadute al suolo di particelle emesse dai veicoli ma anche dalle attività industriali svolte nelle strette vicinanze delle aree.

Bersagli di contaminazione

  • Poco probabili bersagli umani in quanto le aree risultano caratterizzate da crescita di vegetazione spontanea e non abitualmente frequentate;
  • bersagli ambientali individuabili, in prima ipotesi, nel suolo, sottosuolo, acque sotterranee.

Potenziali vie di diffusione e misure di Prevenzione

In riferimento a quanto riportato nel MCP, dopo aver determinato quali fossero le vie di diffusione attive per ciascuna fonte di contaminazione e ciascun bersaglio, nonché a seguito del sopralluogo effettuato, non è emersa la necessità di attuare particolari misure di prevenzione.

Piano di Indagine

Le indagini proposte hanno riguardato trincee esplorative, sondaggi ambientali a secco, piezometri per il monitoraggio di falda, soil gas e phytoscreening. Per l’ubicazione dei punti di indagine si è proceduto alla verifica dell’accesso alle aree da parte degli eventuali mezzi d’opera, la stabilità delle aree e la disponibilità degli spazi per gli ingombri.

Il Piano di Caratterizzazione  Particolare focus hanno avuto la riperimetrazione del SIN di Bussi, le richieste di accesso agli Atti per il completamento delle informazioni al contorno e i protocolli tecnici di campionamento di suoli, acque e gas interstiziali.

Al suo interno sono stati anche indicati i parametri sito-specifici necessari a raccogliere le eventuali informazioni utili alla successiva elaborazione di Analisi di Rischio.

Oltre alla parte tecnica è stato definito un computo metrico estimativo per l’esecuzione di tutte le attività approvate in CdS dal MATTM.