Masterplan Aeroporto Di Firenze

PROGETTO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PER MASTERPLAN AEROPORTO DI FIRENZE “LEONARDO DA VINCI”

LUOGO Firenze

DATA 2014 – in corso

 

ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITA: Ai sensi della normativa vigente, il Master Plan 2014-2029, redatto da ADF S.p.A. è stato inoltrato ad ENAC che, il 3 novembre 2014, ha provveduto alla conclusione dell’iter istruttorio di approvazione tecnica dello stesso, ritenendo la lunghezza della nuova pista di 2.400 metri “ottimale sotto il profilo ambientale, infrastrutturale e delle performance degli aeromobili che saranno in uso, sia per motivi di sicurezza delle operazioni di volo, sia per evitare limitazioni del numero di passeggeri da imbarcare sui voli, o delle merci da trasportare”.

 

Descrizione dell’opera

Il servizio offerto riguarda l’implementazione dello studio di impatto ambientale, studio di incidenza e elaborati specialistici per il Masterplan Aeroportuale.

L’ing. Franco Rocchi in qualità di Direttore generale e tecnico dell’azienda ambiente sc ha coordinato tutta la Progettazione e di seguito i seguenti elaborati:

  1. Studio di impatto ambientale
  2. Studio di incidenza
  3. Studio trasportistico e diffusionale
  4. Studio previsionale di impatto acustico
  5. Studio di inserimento Paesaggistico
  6. Piano di monitoraggio Ambientale
  7. Relazione di valutazione di impatto sanitario

 

 L’ACCORDO QUADRO AQ2000000831 AD OGGI SONO STATE RICHIESTE E CORRETTAMENTE ESEGUITE   35 RDA PER IL 91% DI AVANZAMENTO PARZIALE.

Lo Studio di Impatto Ambientale, unitamente agli studi specialistici di supporto sono stati redatti per conto di ADF S.p.A., da ambiente sc e articolate e sinteticamente descritte come di seguito elencato:  lo Studio di impatto ambientale è stato predisposto con riferimento alle “Norme tecniche per la redazione degli Studi d’impatto ambientale”, di cui al DPCM 27/12/88 e ai sensi dell’art. 5 del DPR 8 settembre 1997 n. 357 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43 CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, che disciplina la procedura di Valutazione d’Incidenza per i progetti che ricadano nei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC-ZPS) e in ottemperanza a quanto previsto dal D.Lgs 42/2004 e dal D.P.C.M. 12.12.2005 in merito alla disciplina del Paesaggio. Secondo quanto indicato dalla specifica normativa di settore, lo Studio di Impatto Ambientale è caratterizzato da una struttura articolata attraverso i cosiddetti “Quadri di Riferimento”.

 

Contestualmente ai quadri di riferimento sono state sviluppate

La VINCA Supporto alla redazione dello studio di impatto Ambientale: L’art. 6 della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE stabilisce le disposizioni che disciplinano la conservazione dei siti Natura 2000.

In particolare, i paragrafi 3 e 4 definiscono una procedura progressiva, suddivisa cioè in più fasi successive, per la valutazione delle incidenze di qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso o necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo (valutazione di incidenza). La Direttiva “Habitat” è stata recepita in Italia dal DPR 357/97, successivamente modificato dal DPR n. 120 del 12 marzo 2003, il quale stabilisce che “i proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell’allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto Sito di importanza comunitaria, sul Sito di importanza comunitaria o sulla Zona speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi”.

Tra gli studi a supporto è stata prodotta anche la Relazione paesaggistica,  redatta secondo quanto previsto dal DPCM-12 dicembre 2005, ai sensi dell’art.146 del Codice dei beni culturali del paesaggio di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.

Questo documento ha lo scopo di illustrare le componenti strutturali del paesaggio della piana fiorentina e la variazione delle relazioni connesse alla riqualificazione dell’area dell’Aeroporto di Firenze. La conoscenza del contesto territoriale avviene attraverso un’analisi volta all’individuazione dei singoli elementi morfologici, antropici, ambientali, la cui lettura ha un orientamento unitario al fine di determinare un modello che sintetizzi unitariamente l’assetto del paesaggio. Lo studio delle relazioni paesistiche, ovvero delle connessioni dinamiche che rappresentano la natura sistemica del paesaggio, permette di comprendere la struttura e la natura dei vari elementi e delle funzioni che partecipano al processo di formazione ed evoluzione del paesaggio. Ad ogni scala di lettura, da quella territoriale all’elemento puntuale, corrisponde un diverso livello di organizzazione le gerarchizzazione del tessuto e l’ordine di stratificazione di elementi e relazioni struttura il paesaggio. La porzione di territorio geografico oggetto di studio è più vasta rispetto la zona di intervento. Si estende al contesto paesaggistico complesso della piana fiorentina date sia la particolarità del tema progettuale, sia la scala di intervento, sia la complessità paesaggistica.

 

La metodologia di studio adottata segue quanto previsto dal Codice del Paesaggio e dai documenti connessi. Nel complesso degli elementi naturali e antropici, una nota particolare è dedicata all’uso del suolo al fine di comprendere il ruolo dell’economia rurale, il suo stato di specializzazione, e la relazione con gli insediamenti residenziali e produttivi, sia nella piana sia nel versante collinare dove si trovano le emergenze architettoniche. Passo fondamentale è una dettagliata analisi dei vincoli paesaggistici che insistono sull’area di studio allargata e della pianificazione paesistica a tutti i livelli amministrativi competenti.

La sovrapposizione dei principali elementi emersi durante la fase di studio analitico è rappresentata nella tavola dei caratteri del paesaggio e ripresa nella relazione, per la comprensione delle dinamiche che costruiscono il paesaggio e delle relazioni con l’opera in progetto.

Nello studio vengono individuate le aree da cui appare visibile l’intervento definendo differenti livelli di percezione, al fine di analizzare l’impatto degli elementi di progetto: i nuovi volumi della stazione aereoportuale e le piste di atterraggio, e di valutare le opere di compensazione da attuare.