Messa in sicurezza discarica di Tortora

Messa in Sicurezza Permanente Discarica di Tortora, Loc. Sicilione (CS)

LUOGO: Tortora (CS)
DATA : 2017
COMMITTENTE: Regione Calabria

 

A seguito della campagna indagini del 2009, a causa del rinvenimento nell’area in oggetto di rifiuti e della presenza di valori di concentrazione di alcuni contaminanti superiori ai valori di CSR determinati in seno all’analisi di rischio sito specifica, si è reso necessario il ricorso ad urgenti interventi di bonifica finalizzati a rimuovere la sorgente primaria di contaminazione (il rifiuto) e mettere in sicurezza in modo permanente il corpo di discarica nell’ottica di:

  • isolare i rifiuti dall’ambiente esterno;
  • impedire le infiltrazioni d’acqua attraverso il corpo dei rifiuti;
  • impedire il rischio sanitario e biologico degli stessi
  • ridurre al minimo la necessità di manutenzioni;
  • evitare i fenomeni di erosione.

Il progetto di Messa in Sicurezza Permanente è stato realizzato ai sensi del D. Lgs. n.163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” nel rispetto di quanto previsto dal D. Lgs. n.152/06, ed è relativo a un ripristino ambientale e messa in sicurezza permanente delle aree di discarica definite “ad alto rischio” individuate nel Piano Gestione Rifiuti (D.G.R. 815/2001) della Regione Calabria contenente anche il Piano delle Bonifiche.

Inquadramento territoriale del sito

Il sito è ubicato nella zona occidentale del territorio comunale di Tortora, a nord-ovest della località Tortora Marina, nei pressi di Rosaneto, ad una quota di circa 110 m s.l.m. La discarica, di estensione circa 1 ha, è stata realizzata riempiendo/abbancando i rifiuti all’interno di un impluvio posto sulla sinistra idrografica del più importante fosso/vallone Rosaneto che scorre poco più a nord della discarica, in direzione circa NE-SW.

 

 

Modello Concettuale Definitivo

In relazione al quadro conoscitivo, al contesto ambientale, alla ricostruzione storica degli eventi e soprattutto alle risultanze analitiche della campagna di indagine ambientale svolta, è stato elaborato il Modello Concettuale Definitivo (MCD), tenendo conto del modello concettuale preliminare presentato in seno al piano di caratterizzazione approvato.

Il Modello Concettuale del sito, necessario alla definizione delle eventuali azioni applicabili per il risanamento ambientale dell’area e punto di partenza per l’elaborazione di un’analisi di rischio sito specifica, ha previsto la definizione dell’estensione e del grado di contaminazione presente sul sito, delle vie di migrazione e di esposizione verso i bersagli e dei bersagli ambientali ed umani che sarebbero potuti giungere in contatto con la contaminazione in relazione alle vie di diffusione ed esposizione.

Sorgenti di contaminazione

Sorgenti di contaminazione primaria:

  • presenza di rifiuti all’interno della discarica classificabili come rifiuto speciale non pericoloso, in parte costituito da RSU. Tale rifiuto se a contatto con le acque meteoriche, genera percolato, il quale deve essere considerato un’ulteriore sorgente di contaminazione primaria per le matrici ambientali.
  • esternamente al sito: ulteriore sorgente di contaminazione primaria (concentrazioni di Idrocarburi C>12 riscontrate nei campioni di terreno prelevati dai sondaggi ubicati esternamente all’abbanco di rifiuti).

Sorgenti secondarie:

  • porzione di sottosuolo in corrispondenza della quale sono stati rilevati superamenti delle CSC stabilite dalla vigente normativa per la specifica destinazione d’uso del sito per i composti: Stagno, Arsenico, Berillio, Vanadio ed Idrocarburi C>12.

Analisi di Rischio sito specifica

È stata svolta con modalità diretta, sì da permettere il calcolo del rischio associato al recettore esposto derivante da una sorgente di contaminazione di concentrazione nota.

Messa in Sicurezza Permanente

In seguito ad un accurato screening delle possibili tecnologie di bonifica applicabili, è stato deciso di realizzare di un intervento di messa in sicurezza permanente per quanto riguarda l’isolamento dei rifiuti, che si configurano come sorgente primaria di contaminazione.

Suddetta Messa in Sicurezza Permanente rappresenta un intervento a costi sostenibili per le condizioni attuali del sito, con obiettivi raggiungibili in tempi brevi e con basso rischio ambientale. La scelta progettuale ricade su una copertura superficiale impermeabile che impedisca il contatto tra i rifiuti e la parte esterna impedendone, inoltre, la lisciviazione delle acque meteoriche.

Sul sito, al fine di dimensionare correttamente l’intervento, sono state condotte indagini integrative. In particolare, esse sono state finalizzate all’acquisizione di alcuni parametri geotecnici caratteristici dei materiali interessati dall’intervento e hanno interessato sia l’abbanco dei rifiuti che il terreno naturale in posto e sottostante il corpo dei rifiuti stesso.

Il progetto è stato composto da:

  • studio dei valori di fondo di metalli presenti a livello endogeno sul territorio;
  • rimozione di hot spot per parametro idrocarburi per smaltimento in discarica, ossia asportazione totale della superficie contaminata attraverso lo scavo e successivo conferimento presso idoneo impianto autorizzato;

Pacchetto capping

A supporto di tale intervento, al fine di impedire che le acque superficiali e sotterranee provenienti dalla porzione posta a monte idrografico della discarica potessero andare a contatto con il corpo di rifiuti, è stata realizzata, in tale tratto, una barriera fisica tramite il prolungamento del telo impermeabile, utilizzato per il capping superficiale, fino alla profondità di 3 m da p.c.progetto di MiSP con pacchetto capping di copertura per l’estensione della discarica costituita da RSU;

  • perimetrazione laterale fino a 3 m per impedimento dell’infiltrazione laterale delle acque di infiltrazione;
  • inserimento di dreni sub-orizzontali per recupero di eventuale percolato;
  • sistema di recupero e stoccaggio del percolato;
  • studio dello stato di formazione del biogas;
  • studio geotecnico per la valutazione della stabilità dei pendii;
  • studio idraulico per la regimazione delle acque e valutazione del corpo recettore.

L’impermeabilizzazione superficiale è stata preceduta da attività di regolarizzazione del sottofondo. Si è dunque realizzato uno strato, di spessore pari a 0,3 m, avente la funzione di regolarizzare il piano di posa degli strati sovrastanti, e costituito da materiale a permeabilità medio/alta (ghiaietto e sabbia).

Le opere di regimazione delle acque superficiali eseguite preventivamente all’esecuzione delle attività di impermeabilizzazione superficiale hanno evitato il ruscellamento delle acque superficiali dall’esterno dell’area di discarica. Parallelamente, la regolarizzazione delle superfici di discarica hanno facilitato l’allontanamento delle acque meteoriche ricadute sul sito sino al termine delle operazioni di chiusura del sito. In ogni caso, il ripristino finale della discarica ha previsto l’allestimento di una rete di raccolta delle acque superficiali recapitate sul sito finalizzata a contenere i fenomeni di erosione superficiale.

Barriera fisica

Si è previsto l’utilizzo di specie presentanti buone caratteristiche di rusticità, resistenza alla siccità, buona capacità di riproduzione o propagazione, attitudine al consolidamento e miglioramento dei suoli.Per la copertura finale della MISP è stato previsto un terreno vegetale ed una ripiantumazione con prato polifita. Tale scelta si è resa necessaria onde evitare fenomeni di erosione superficiale del suolo vegetale riportato. L’affermazione, nelle prime fasi del recupero ambientale, di un prato polifita ha determinato una stabilizzazione superficiale del suolo nonché l’attivazione della fertilità agronomica dello stesso (apporto di materiale organico, essudati radicali, detriti vegetali da sfalci, etc.). Tale operazione ha costituito la prima fase delle operazioni di recupero ambientale vero e proprio e sarà seguito in 1-2 anni dall’insediamento della vegetazione potenziale locale.

La copertura erbacea prevista è di specie appartenenti alla famiglia delle Graminaceae (65%) e delle Leguminosae (35%)